Ricettazione di merce contraffatta, vibonese condannato in Cassazione
La Suprema Corte conferma la decisione della Corte d’Appello di Catanzaro sulla provenienza illecita dei beni


La Cassazione ha confermato la condanna ad un anno ed 8 mesi, più 500 euro di multa, nei confronti di Francesco Narciso, 68 anni, di Vibo Valentia, accusato del reato di ricettazione. La sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro risale al 10 febbraio dello scorso anno ed ha confermato analogo verdetto emesso dal Tribunale di Vibo Valentia. Francesco Narciso è stato ritenuto colpevole della ricettazione di merce recante marchi contraffatti. Il suo ricorso in Cassazione è stato ritenuto inammissibile in quanto reitera rilievi compiutamente e correttamente scrutinati dai giudici d’appello che hanno dato conto della reiezione del gravame in punto di responsabilità, sottolineando come “il numero di scarpe rinvenute nella disponibilità” di Francesco Narciso, le “asserite modalità d’acquisto in nero, il prezzo corrisposto e il luogo di custodia costituiscano elementi univocamente convergenti nell’attestare la piena consapevolezza della provenienza illecita dei beni.
Analogamente la sentenza impugnata ha confermato l’applicazione della recidiva, ravvisando una continuità della propensione a delinquere tra i precedenti che militano a carico di Narciso e i fatti a giudizio, espressivi di più marcata pericolosità dell’agente”. Da qui la conferma della sentenza di secondo grado.
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