Ucciso e gettato in mare a Pizzo, la Procura generale ricorre in Cassazione
Il 31 marzo scorso la Corte d’Assise di Catanzaro per l’omicidio del pensionato di Pizzoni Giglio Palmo Ciancio ha deciso per una condanna a 25 anni di reclusione ed un’assoluzione


Ricorre per Cassazione la Procura generale di Catanzaro per chiedere l’annullamento della sentenza con la quale la Corte d’Assise d’Appello il 31 marzo scorso ha condannato Dorel Varga alla pena di 25 anni di reclusione per omicidio ed ha assolto Gyongyi Stela Rezmuves, di 42 anni, pure lei di nazionalità romena. Il processo è quello relativo all’omicidio del pensionato 79enne di Pizzoni, Giglio Palmo Ciancio, avvenuto nel 2015 a Pizzo Calabro. Il ricorso della Procura generale mira ad ottenere l’affermazione della penale responsabilità di Dorel Varha e di anche Gyongyi Stela Rezmuves per il reato di rapina aggravata ai danni dell’anziano di Pizzoni (poi ucciso e gettato a mare) ed ai danni di Lorenzo Vacatello di Vibo Marina, aggredito alle spalle, colpito con un pugno e con reiterati colpi in diverse parti del corpo. La vittima, dopo aver per questo perso conoscenza, è stata rapinata di 50 euro, quattro anelli in oro ed un girocollo munito di due ciondoli del valore complessivo di circa mille euro. La Procura generale ha anche chiesto l’annullamento dell’ordinanza con la quale la Corte d’Appello di Catanzaro il 26 febbraio scorso ha respinto la richiesta della Procura generale di ascoltare in aula la testimonianza di Angelica Serban, all’epoca compagna di Varga e coinvolta in fatti analoghi di competenza della Procura di Cosenza. [Continua in basso]
L’inchiesta, condotta dal nucleo di polizia giudiziaria della Procura, è ruotata attorno ai dispositivi cellulari in uso a Dorel Varga: due erano le utenze in suo possesso, una delle quali concessa, unitamente all’apparecchio telefonico, ad una donna, della quale Varga non ha mai voluto svelare le generalità, che era in compagnia della vittima (Giglio Palmo Ciancio) negli orari coincidenti con la sua morte.
Il delitto di Ciancio, colpito alla nuca con un corpo contundente e rapinato di 800 euro, avvenne a Pizzo Calabro, in località “Stazione”, fra il 5 ed il 6 agosto 2015. Il corpo della vittima è stato ritrovato sul fondo di una scogliera. I due romeni sono stati poi arrestati nel febbraio 2016 dopo l’esclusione della tesi del suicidio. In primo e secondo grado i giudici hanno condannato Varga a 25 anni di reclusione e assolto la Rezmuves per la quale la sua individuazione da parte dei filmati delle varie telecamere non era stata certa, ma nei cui confronti il pm di Vibo aveva presentato ricorso in Appello. Varga è difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo, la Rezmuves dall’avvocato Nino Catalano mentre la famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Francesco Sorrentino.