martedì,Aprile 29 2025

Sparatoria a Coccorino di Joppolo, due condanne

Sentenza in abbreviato da parte del gup del Tribunale di Vibo che riqualifica il reato da tentato omicidio a minaccia aggravata dall’uso dell’arma

Sparatoria a Coccorino di Joppolo, due condanne

Sentenza del gup del Tribunale di Vibo Valentia, Marina Russo, per gli imputati coinvolti nella sparatoria avvenuta a Coccorino (frazione di Joppolo) nel settembre dello scorso anno contro una persona del luogo (Antonov Marin) a seguito di un alterco avvenuto in un bar, indirizzandogli contro tre colpi di pistola da distanza ravvicinata senza colpirlo. Giacomo Iamundo, 59 anni, di Coccorino, è stato condannato a 3 anni, 3 mesi e 4mila euro di multa, mentre Roberto Rocco, di 47 anni, pure lui di Coccorino, è stato condannato a un anno, 8 mesi e 3.300 euro di multa. Nei confronti di Giacomo Iamundo il giudice ha accolto le argomentazioni prospettate dagli avvocati Francesco Manti e Francesco Calabrese riqualificando il reato da tentato omicidio (caduta del dolo) in minaccia aggravata dall’uso dell’arma. Nei confronti di Giacomo Iamundo, il pm Eugenia Belmonte aveva chiesto la condanna a 10 anni di reclusione, mentre nei confronti di Roberto Rocco – difeso dall’avvocato Salvatore Giunone ed accusato di aver fornito la pistola semiautomatica Beretta calibro 7,65 usata per sparare – la richiesta di pena era di 5 anni. Le condanne sono scontate di un terzo per via della scelta del rito abbreviato.

L’arma del delitto era stata poi rinvenuta dai carabinieri in un terreno, ancora con l’otturatore aperto, dopo l’azione di fuoco. Fondamentale si era rivelata la collaborazione di alcuni testimoni e la denuncia circostanziata della vittima e del proprio genitore.

L’episodio si era verificato al culmine di un acceso diverbio, maturato per futili motivi all’interno di un bar, e che ha visto coinvolti, da un lato, una coppia impegnata in un alterco con altre persone, dall’altro un giovane del posto, che aveva cercato di invitare alla calma, infastidito dai toni che si erano fatti caldi. Dalle parole, si è passati ai fatti e il 59enne Giacomo Iamundo, già noto alle forze dell’ordine e dall’ottobre scorso passato dal carcere ai domiciliari, una volta avuta la disponibilità di una pistola 7,65, con matricola abrasa, procuratagli da un Roberto Rocco, ha raggiunto a bordo del proprio mezzo l’abitazione del giovane e del padre esplodendo tre colpi per poi dileguarsi. L’immediato intervento dei carabinieri della Compagnia di Tropea, con l’ausilio dei militari dell’Arma della Stazione di Joppolo, ha consentito di  ricostruire l’accaduto ed identificare gli autori.

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