mercoledì,Aprile 30 2025

Giovane pestato a sangue a Paravati, denunciati in cinque: quattro sono minorenni

Individuati alcuni dei ragazzi che hanno preso parte alla rissa nella sera di Natale. All'origine di tutto uno sticker inviato in un gruppo WhatsApp

Giovane pestato a sangue a Paravati, denunciati in cinque: quattro sono minorenni
Il luogo dell'aggressione a Paravati

Sono stati individuati e denunciati alcuni dei giovani coinvolti nella rissa avvenuta la sera di Natale a Paravati, frazione di Mileto, durante la quale è stato pestato a sangue un quindicenne di San Calogero. In particolare, le indagini – condotte dai carabinieri della locale Stazione coordinati dalla Procura Vibo Valentia e dalla Procura per i minorenni di Catanzaro – hanno permesso di arrivare a cinque persone: un maggiorenne e quattro minorenni. [Continua in basso]

I fatti

Tutto è accaduto nella serata dello scorso Natale, nell’area attrezzata “Mamma Natuzza” di Paravati: prima l’avvicinamento tra i ragazzi, poi un breve ed a quanto pare inutile chiarimento verbale, infine una rissa che ha coinvolto nove giovani. I carabinieri della Stazione di Mileto sono stati allertati telefonicamente da una ragazza e appena arrivati si sono imbattuti nel ragazzino di San Calogero col volto tumefatto. Immediatamente è stato predisposto il trasferimento all’ospedale di Vibo Valentia per le cure del caso.

Le indagini e il movente

L’individuazione dei responsabili è apparsa sin da subito molto difficile: dalle prime dichiarazioni si è appreso che nella rissa si erano contrapposti due distinti gruppi di giovani di San Calogero e Paravati. Fondamentale però è stata l’indicazione del movente, ovvero un semplice sticker inviato in un gruppo WhatsApp composto da giovani di San Calogero e ritraente il viso di un ragazzo di Paravati. Quest’ultimo, venutone a conoscenza, avrebbe deciso di scagliarsi nei confronti di chi, a suo dire, sarebbe stato il responsabile di tale gesto, coinvolgendo altri suoi compagni in un terribile e brutale effetto domino. La vittima ha rischiato di perdere un occhio.

Non è la prima volta che gli uomini dell’Arma sono dovuti intervenire negli ultimi mesi per sedare brutali aggressioni, basti pensare alla giovane ragazza di Zungri vittima di pestaggio ad un distributore di benzina di Filandari nel settembre scorso o al tentato omicidio dell’ottobre scorso nel centro di Vibo. In entrambi i casi, i presunti responsabili sono stati assicurati alla giustizia.

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