Minaccia ai carabinieri: una condanna a Vibo
Revocato l’obbligo di firma. Era accusato di aver aggredito una donna a Ionadi e poi sputato ai militari dell’Arma

Condanna ad un anno per Luciano Colloca, 53 anni, residente a Ionadi, in accoglimento della tesi difensiva prospettata dall’avvocato Paola Stilo di riqualificazione del delitto di resistenza a pubblico ufficiale in minaccia. Revocato anche l’obbligo di firma. Questa la decisione del Tribunale monocratico di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Giorgia Ricotti.
Secondo l’accusa, Luciano Colloca dopo aver dato in escandescenze in stato di ebbrezza alcolica, a seguito di una lite con una donna in via Bellini – investita con l’autovettura e che sarebbe poi stata presa a calci – non avrebbe fornito i propri documenti identificativi ad un carabiniere finendo per spintonarlo e sputargli addosso. Il carabiniere sarebbe stato poi minacciato di morte con frasi del tipo: “Ti ammazzo, brutto bastardo, ti sparo davanti a moglie e figli”. Il 53enne si sarebbe anche rifiutato di sottoporsi agli accertamenti sul tasso alcolico rimettendosi alla guida dell’auto. Una volta immobilizzato e arrestato, il 53enne di Ionadi (recidivo e con precedenti specifici) avrebbe minacciato di morte anche gli altri carabinieri della Radiomobile. Dopo l’arresto, in accoglimento delle argomentazioni prospettate dall’avvocato Paola Stilo, era stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’ufficio di Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari. Quindi ora la sentenza con la riqualificazione del reato e la revoca dell’obbligo di firma.
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