Cappio e filo di ferro per un cane nel Vibonese, libero grazie ai vigili del fuoco
L’animale ritrovato da una coppia che ha subito avvertito l’Enpa. La cagnetta respirava a fatica, ma si è poi ripresa

Ancora un essere indifeso vittima di persone nel cui animo pare non ci sia alcuna traccia di umanità. Dopo il cagnolino Billy, torturato e ucciso a Zungri, ecco un nuovo caso questa volta a Caria, frazione di Drapia. Una cagnetta, infatti, è stata ritrovata da una coppia del luogo con un cappio di metallo usato per le trappole contro i cinghiali. La bestiola era terrorizzata e respirava con affanno. Evidentemente il filo di ferro la stava strangolando.
Dopa aver dato dell’acqua fresca e del cibo alla cagnetta, la coppia ha quindi allertato i collaboratori dell’Enpa, Domenico Aiello e Elisabetta Naso, i quali a loro volta hanno prontamente allertato i vigili del fuoco. Il cane, inizialmente molto spaventato – tanto da non farsi avvicinare da nessuno – è stato quindi liberato dai vigili del fuoco i quali hanno tranciato con una cesoia il filo di metallo che stava praticamente uccidendo l’animale. Fortunatamente, quindi, una storia a lieto fine. A differenza del povero Billy, questa cagnetta di color nero se l’è cavata. Resta da capire chi e perché ha messo in pratica un’azione così crudele.
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