Arresto di Mimmo Lucano, da Vibo oltre cento manifestanti diretti a Riace
In tanti hanno risposto all’appello di Cgil, Anpi e Libera in vista del corteo a sostegno del sindaco del paese reggino divenuto simbolo dell’accoglienza. Presente anche Si. Denardo: «Risposta straordinaria della città»

Il coordinamento costituito a Vibo da Cgil, Libera e Anpi, ha promosso una trasferta a Riace in occasione della manifestazione a sostegno di Lucano – in programma domani alle 15 – che ha raccolto l’adesione di numerosissimi vibonesi. Riempito nel giro di poche ore un pullman di 55 posti, saranno un centinaio in tutto le persone che raggiungeranno il paese reggino simbolo dell’accoglienza anche con auto private. «Una partecipazione al di sopra delle più rosee aspettative – ha riferito a Il Vibonese il segretario generale provinciale del sindacato Luigino Denardo – che non si registrava da decenni. Mai come in questa occasione la risposta della città è stata significativa – ha specificato -. Segno che la vicenda di Lucano ha suscitato un moto di orgoglio, identità, appartenenza, contro quella rappresentazione negativa che spesso si dà della Calabria. Una risposta che testimonia, soprattutto, la volontà di voler difendere un simbolo dell’antimafia oltre che dell’accoglienza, dimensioni che Lucano incarna a pieno titolo». (L’articolo prosegue sotto la pubblicità)
Alla manifestazione di Riace prenderà parte anche Sinistra italiana di Vibo che, esprimendo solidarietà al sindaco, attraverso il coordinatore provinciale Gernando Marasco, afferma: «Crediamo nella buonafede del sindaco Lucano, nel senso profondo di giustizia sociale che lo ispira, nel suo totale disinteresse verso la materialità dei beni terreni e verso la carriera politica, nel suo profondo convincimento di aver agito sempre e comunque per dare sollievo a persone in sofferenza e vilipese. Se Mimmo Lucano e i suoi collaboratori abbiano esercitato qualche forzatura nell’ambito delle leggi che regolano il diritto all’accoglienza, lo stabilirà la Giustizia italiana nel suo terzo grado di giudizio: le inchieste della Magistratura si rispettano sempre, sia quando indaga sul ministro degli Interni che “difende la Patria” trattenendo per dieci giorni oltre cento persone su una nave, sia quando condanna agli arresti domiciliari il sindaco di Riace per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina».