L’addio a Domenico Romano Carratelli, il ricordo del mondo politico
Messaggi di cordoglio dall’ex parlamentare Nicodemo Oliverio, dal presidente della Provincia Salvatore Solano e dal sindaco di Tropea Giovanni Macrì

«L’onorevole Domenico Romano Carratelli era una persona perbene, un autentico nobile, per radici e per cultura, che aveva scelto di mettere al servizio della Calabria e del bene comune dei calabresi il suo impegno, la sua professione, le sue poliedriche capacità, la sua cultura e la sua travolgente passione. Con la scomparsa dell’avvocato Romano Carratelli se ne va uno dei baluardi del cattolicesimo democratico italiano».
È questo l’incipit del commosso ricordo che l’ex parlamentare Nicodemo Oliverio dedica all’avvocato, bibliofilo ed ex sottosegretario ai Lavori pubblici Domenico Romano Carratelli, scomparso nei giorni scorsi a Vibo Valentia sopraffatto da un brutto male che ne ha avuto ragione nel volgere di pochi giorni. «Un uomo delle istituzioni – lo ricorda adesso Oliverio -, rigoroso, che sapeva dialogare con tutti, rispettando l’identità di ognuno, che amava la sua terra e che metteva in campo tutta la sua forza, compresa a volte la sua benevola irruenza, per affrontare e risolvere i problemi della Calabria e in particolare della sua “Costa degli Dei”». [Continua]
Cultura e politica vibonese in lutto, addio all’ex sottosegretario Domenico Romano Carratelli
E ancora, «un politico profondamente onesto, innovativo e coraggioso, la cui attività era autenticamente ispirata ai valori della Democrazia cristiana e del Partito popolare. Un’attività concreta la sua, che guardava lontano; sempre aliena da ogni gestione spicciola, costantemente protesa alla crescita culturale e sociale del territorio. Mimmo era punto di riferimento per tanti giovani che, nel corso degli anni, lo hanno conosciuto e seguito con passione, apprezzandone le doti umane e la voglia di costruire percorsi nuovi, concreti e virtuosi».
Quindi ne ricorda la passione culturale: «Negli ultimi tempi Mimmo aveva ripreso e sviluppato una nuova modalità di impegno, dedicandosi alla sua collezione di libri antichi e alla scoperta, valorizzazione e divulgazione del manoscritto del cinquecento denominato “Codice Romano Carratelli”, composto da 99 acquarelli illustranti città fortificate, castelli, territori della Calabria. Ai familiari le più sentite condoglianze nella certezza che, superata la difficile condizione del Paese, si possa trovare l’occasione di incontrarci per ricordare tutti assieme il caro Mimmo».
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Un sentito ricordo viene tributato a Carratelli anche dal presidente della Provincia di Vibo Salvatore Solano. «Ho avuto la fortuna di conoscere più da vicino l’onorevole Carratelli da quando svolgo un ruolo pubblico – ha detto -. Il modo galante con cui si rapportava faceva intendere la statura dell’uomo e del politico. Il Vibonese perde un appassionato animatore culturale oltre che un ricercatore illuminato, avendo portato alla luce il Codice Romano Carratelli. Il mio affettuoso pensiero va alla famiglia ed in particolare alla moglie, Teresa Saeli».
La dipartita di Carratelli è stata ricordata anche nella
sua città natale: Tropea. «La
scomparsa di Micuccio per tutti gli amici tropeani – si legge sulla pagina
istituzionale del Comune -, lascia senza parole perché la sua vitalità e il suo
entusiasmo mai avrebbero fatto presupporre l’imminenza della fine. La sua
dedizione al prezioso Codice, di cui era custode fedele e appassionato
paladino, lo faceva apparire nel pieno del vigore, un giovane innamorato, con
la luce negli occhi e la voglia di
scalare montagne per la sua bella. Il legame che lo univa a Tropea era
viscerale e senza limiti, per Tropea era sempre pronto a qualsiasi impresa.
L’ultima avventura della Città, candidata a Capitale Italiana della Cultura, lo
aveva visto scendere generosamente in campo, desideroso di porre a disposizione
della Comunità la sua esperienza e la sua devozione di figlio».
«L’esistenza umana è fragile e caduca – annota quindi il sindaco Giovanni Macrì -, la vicenda drammatica
che avvolge il mondo in questi sconvolgenti giorni ce lo ribadisce istante dopo
istante, oggi lo costatiamo dolorosamente, costretti a dire addio ad un amico
carissimo, ad un uomo di raffinata cultura, amante della bellezza, desideroso
di spendersi per gli altri, legatissimo alla sua terra, figlio illustre della
nobile e dotta Tropea. Dirgli addio ci
costa, ci costa molto, e ci dispiace che le circostanze non consentano di
rendergli omaggio nei modi convenienti ai suoi meriti. Lo facciamo nel nostro
cuore che incredulo si chiede se sia un incubo o realtà».