“Ambiente e Legalità” e il Pd denunciano le stranezze della sanità nel Vibonese
“Stoccate” a chi, da parlamentare, ha difeso l’Asp di Vibo Valentia tacendo invece su Tallini e su quanto sostenuto da Gino Strada


Intervengono su quelle che definiscono “le stranezze della politica vibonese” e le disfunzioni nel sistema sanitario vibonese, i componenti del movimento “Ambiente e Legalità” – del quale fano parte, tra gli altri, l’ex sindaco Elio Costa, l’avvocato Umberto Buccarelli – ed i componenti del Partito Democratico, Enzo Insardà, Raffaele Mammoliti e Stefano Luciano.
“Gli scriventi, nei giorni scorsi hanno formalmente denunciato anche al prefetto di Vibo Valentia varie disfunzioni e stranezze relative al sistema sanitario della provincia di Vibo Valentia. A seguito di ciò siamo stati tacciati, da alcuni, di voler perseguire battaglie contro avversari personali. Quindi, leggere adesso che il dott. Gino Strada ha effettuato denunce del medesimo contenuto e tenore in riferimento all’intera Calabria, dà conferma della fondatezza delle argomentazioni proposte a tutela della collettività.
Al contrario desta non poca meraviglia una certa politica vibonese che, invece di prendere posizione ed agire con azioni chiare e decise per far fronte alla drammaticità della situazione sanitaria preferisce da un lato invitare l’azienda sanitaria a proseguire sulla linea intrapresa – cui prodest? -, che quindi ritiene corretta e meritoria, e dall’altro cerca furbescamente di spostare l’attenzione su dichiarazioni fatte da altri.
Altri che hanno evidenziato la gravità degli eventi calabresi, caratterizzati da una misura cautelare comminata al presidente dell’assemblea legislativa regionale, accusato di sostenere un’associazione a delinquere di stampo mafioso che, avrebbe anche sottratto farmaci oncologici alla collettività per rivenderli lucrandoci circa il 500%. Ovviamente gli scriventi, essendo garantisti per Costituzione, sanno bene che chiunque è innocente fino a quando non interviene una condanna definitiva e che la semplice accusa è solo una fase di un più ampio procedimento, ma ritengono che i parlamentari della Repubblica non possano sottrarsi ad esprimere un’opinione su circostanze così gravi, anche quando riguardano appartenenti al loro stesso partito.
Inoltre gli scriventi pensano che sia necessario coadiuvare con senso di responsabilità il lavoro che andrà a svolgere il prefetto Longo dichiarando guerra ai corrotti ed ai corruttori nella sanità e uscendo dai perenni conflitti di interessi che da troppo tempo caratterizzano il settore.
Le storie recenti sono storie in cui, come dice bene Gino Strada, la sanità pubblica è stata distrutta per favorire quella privata. E molto spesso chi agiva per conto del pubblico, magari con incarichi istituzionali, aveva al contempo interessi privati da tutelare e perseguire. La politica deve riacquisire la credibilità perduta agendo in modo chiaro e trasparente in materia sanitaria e soprattutto perseguendo le reali esigenze dei cittadini che hanno diritto a servizi pubblici efficienti che tutelino la salute.
Sotto altro profilo e sempre per garantire la rottura con sistemi affaristici del passato – continuano – le forze politiche devono necessariamente puntare, per le prossime elezioni regionali, su uomini al di sopra di ogni sospetto, perché solo la storia trasparente dei futuri consiglieri potrà garantire un nuovo orizzonte positivo per la Calabria dove settori fondamentali come la sanità, l’ambiente, i servizi sociali, i lavori pubblici dovranno diventare di esclusivo appannaggio degli interessi legittimi dei cittadini e non dei soliti interessi privati che molto spesso coincidono con quelli criminali. Pertanto la politica delle strumentalizzazioni e delle “opportunità”, insieme a chi la esercita, non può più trovare asilo nel nostro territorioche vive situazioni emergenziali da affrontare immediatamente con massima etica e tenacia”.