Madonna in processione sulla Panda, il parroco di Sorianello: «Chiedo scusa, ma lo rifarei»
Don Mario Fuscà replica al vescovo Renzo che aveva indirizzato una dura reprimenda ai sacerdoti che portano statue in strada “pur senza popolo”. Il prete: «Mancava qualche permesso ma l’ho fatto per la mia gente»

Stanno facendo “rumore” alcuni concetti espressi da monsignor Luigi Renzo nell’ultima notificazione, indirizzata ai sacerdoti della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea nell’ottica della pandemia Covid-19 ancora in corso. In particolare, a non passare inosservate sono state le parole pronunciate dal presule nei confronti di chi «di propria iniziativa e senza autorizzazione ha portato in processione su camioncino per le strade del paese la statua del Santo patrono pur senza popolo». Una vera e propria tiratina d’orecchie ad alcuni presbiteri della diocesi “disubbidienti”.
Tra questi, a quanto sembra, vi è anche il parroco di Sorianello don Mario Fuscà, il quale ha espresso la sua posizione sulla propria pagina Facebook. «A dire di Sua eccellenza il vescovo di Mileto – ha scritto il sacerdote – qualche parroco portando la statua del patrono sul camioncino ha svilito e reso ridicola la pietà popolare. Uno tra questi è stato il sottoscritto… ma senza nessun intento di ridicolizzare la Madonna della Salute… anzi il mio intento è stato di ricordare a chi ha salutato tale immagine, che dal Cielo non saremo lasciati da soli nella lotta contro i pericoli del mondo». [Continua]
Don Fuscà ammette che «di certo, è mancato qualche permesso». Nel contempo, però, si domanda anche «chi, considerati i diktat, si sarebbe preso la responsabilità di farlo? Se ho sbagliato mi scuso con il vescovo – prosegue – ma ho agito solo per fede e amore verso il mio popolo e per rendere meno pesante la solitudine e alleviare le angosce delle persone a me affidate. A girare eravamo solo io, la Panda e l’immagine in stampa della Madonna della Salute. Nessun assembramento, dunque – conclude – nessuna ostentazione di vessilli a favore di mafiosi e quant’altro. Solo preghiera. Già dimenticavo… lo rifarei».